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Un paese adagiato fra le Prealpi Venete

Nel cuore della storia a due passi dalla città

Il primo cittadino di Posina è la natura.
I ciliegi selvatici mescolano il loro candore al verde tenero dei faggi e cupo dei pecci, il mugo fa da cornice al rapunzolo delle rocce, mentre i botton d'oro, il giglio di san Giovanni e quello martagone albergano nei pascoli alti. Le valli impervie e selvaggie, scavate dall'acqua nei secoli, sono testimoni di uno spettacolo che si perde nel tempo. E nel tempo si perdono le origini di Posina stessa, di cui fino all'undicesimo secolo non abbiamo notizie.

Posina centro, panorama (foto di Didier Beber)Le prime notizie sulla Val di Posina si trovano in un documento risalente all'anno 1000, dal quale sappiamo che la Val Negriera, ciosì era chiamata un tempo, viene data in concessione dall'imperatore ad un vescovo.Sono dei coloni i primi ad abitare stabilmente la valle, divisi in diversi nuclei che prefigurano la futura sistemazione delle contrade. I nomi delle stesse collocano la loro nascita nel Medioevo, altri toponimi hanno invece origine germanica e trovano motivo nella migrazione di lavoratori tedeschi in vallata. Dopo diversi anni di dominio della Serenissima e numerosi tentativi di indipendenza dai conti Velo, Posina diventa comune nel 1462. Nel 1509 vi scoppiò una rivolta contro Venezia che fu domata dalle truppe di Schio.Posina fu danneggiata in modo gravissimo durante la prima guerra mondiale.

Nel dialetto cimbro dei Sette Comuni il termine vuol dire "seno, anfratto" e corrisponde al tedesco "busen".

La Val Posina, collocata ai piedi del Monte Pasubio, e attraversata dal torrente Posina e dalla strada che collega le province di Vicenza e Trento mediante il passo della Borcola. Caratteristiche di Posina sono le 102 contrade, sparse su tutto il territorio, e i monti che la circondano (Pasubio, Majo, Priaforà, Novegno) e che, attraverso i diversi sentieri, si prestano ad incantevoli escursioni. I più numerosi e caratteristici collegano la valle al Monte Pasubio e quasi tutti hanno assunto valore storico in seguito ai fatti della Grande Guerra. L'escursionista che ama il silenzio e gli scenari imponenti e selvaggi, non trascuri di percorrerli.

La zona ha fama soprattutto per le acque minerali e le trote, le prime sotto l'etichetta delle Fonti di Posina, le seconde elevate ad attrazione sportiva e gastronomica; ad esse vanno aggiunti per recente riscoperta i fagioli, di due varietà pressoché esclusive, Scalda e Fasola, e le patate, che nascono in piccoli appezzamenti di fondovalle o sulle terrazze disegnate al limite dei boschi.

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